Monografia
La CEP: storia, scienza e umanità dell'avventura informatica pisana
Questa monografia, oltre che ripercorrere le tappe del progetto della Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP), vuole soprattutto ricostruire il significato del progetto stesso dal punto di vista della forte spinta all'innovazione ed alla ricerca che caratterizzava quell'epoca.
A questo scopo, nella prima parte la monografia
-
contiene una ricostruzione storiografica delle tappe principali del progetto, effettuata con rigore scientifico e completezza a partire dalla documentazione conservata presso l'Archivio generale di Ateneo a Monticchiello (contributo di Tiziana Paladini),
-
inquadra a fondo l'evoluzione del contesto scientifico e tecnologico dell'informatica nel periodo intercorso tra l'ideazione del progetto nel 1954 fino alla messa a riposo della CEP nel 1968 (contributo di Corrado Bonfanti),
-
approfondisce le caratteristiche delle tecnologie digitali al tempo della CEP, le tecnologie della Macchina Ridotta e della CEP stessa, e mostra le implicazioni del progetto sulla ricerca e sull'industria italiana del settore negli anni a venire (contributo di Piero Maestrini),
-
testimonia e discute l'opera scientifica di due protagonisti e ricercatori di primo piano, Giovan Battista Gerace e Alfonso Caracciolo di Forino, a partire dall'esperienza unica nel progetto CEP fino al contributo scientifico fondamentale da essi apportato allo sviluppo della ricerca in informatica, rispettivamente
-
nel settore della struttura dei sistemi di elaborazione e delle reti logiche, nel caso di Gerace (contributo di Marco Vanneschi), e
-
nel settore dei linguaggi di programmazione e della teoria degli algoritmi, nel caso di Caracciolo (contributo di Alfio Andronico),
-
-
descrive le caratteristiche tecniche della calcolatrice nel suo complesso ed in rapporto a successive evoluzioni dei calcolatori, anche attraverso la documentazione dello stesso Caracciolo (contributo di Giuseppe De Marco).
Tutti questi contributi trattano - da diversi punti di vista e con diverse sfaccettature scientifiche, tecnologiche, umane e politiche - i molti e svariati problemi legati allo sviluppo ed all'evoluzione di un progetto di ricerca così innovativo e complesso, nonché le sue molteplici eredità: la collaborazione con l'Olivetti, e quindi il contributo allo sviluppo dell'industria nazionale, la nascita degli istituti del CNR nel campo dell'informatica, l'istituzione del primo Corso di Laurea italiano in Scienze dell'Informazione, e tutta una serie di innumerevoli implicazioni, dirette ed indirette, sullo sviluppo della ricerca italiana nel settore.
L'intento di questo volume non è quindi solo quello di ricordare le tappe che hanno portato all'attuazione di un ambizioso progetto che ha segnato la storia dell'informatica italiana, ma anche quello di ricostruire - attraverso la documentazione di archivio, l'analisi della letteratura, le testimonianze dei protagonisti, ed un ricco apparato fotografico – quella forte spinta all'innovazione e quella fiducia nella ricerca che caratterizzavano l'Italia del dopoguerra.
Queste caratteristiche del volume sono ulteriormente sviluppate ed impreziosite nella seconda parte, dedicata a quattro interviste curate da un gruppo di studenti del Corso di Laurea in Comunicazione Pubblica, Sociale e d'Impresa dell'Università di Pisa, coordinati da Susan George. Le interviste contribuiscono a far rivivere “l'avventura pisana” della CEP (per usare un'espressione di Milvio Capovani) attraverso diversi tipi di ricordo:
-
le interviste a Elio Fabri e a Giuseppe Cecchini rappresentano preziose testimonianze di due protagonisti chiave del progetto, permettendo non solo di approfondire ulteriormente aspetti scientifici e tecnologici di estremo interesse, ma anche di comprendere come quel gruppo di ricercatori, accademici e industriali, visse le fasi e le varie vicissitudini del progetto, nonché l'impatto del progetto sulla nascente “utenza del calcolo”;
-
le altre due interviste, a Giulia Gerace e a Francesca Denoth, rappresentano bellissime ricostruzioni del profilo umano dei loro famosi genitori, Giovan Battista Gerace e Franco Denoth, quest'ultimo altro compianto protagonista dello sviluppo dell'informatica pisana a partire dalle fasi finali del progetto CEP. I ricordi di Giulia e Francesca ci fanno intuire la passione, l'impegno e l'ingegno di questi studiosi, il loro spessore umano e sociale, e non possono non far rimpiangere, oltre alle indimenticabili persone, un'epoca che è stata così ricca di speranze per il futuro dei giovani del nostro paese.
Ecco: le interviste racchiudono molta della sostanza del messaggio che il volume vuole trasmettere sull'avventura informatica pisana, in un connubio inestricabile di idee e realizzazioni scientifiche e tecnologiche, di rapporti e di conflitti istituzionali, di scambi di documenti e di complicate gestioni dei finanziamenti, ma anche di intensi rapporti umani, di grandi speranze e di inestimabili insegnamenti che quell'epoca ha trasmesso a diverse generazioni di ricercatori.
Marco Vanneschi
Dipartimento di Informatica, Università di Pisa
Il curatore del volume, a nome degli autori, ringrazia lo staff di Felici Editore per l'entusiasmo e la cordiale cooperazione che hanno permesso di dare vita a quest'opera, pur in mezzo a non poche difficoltà.