L'istituzione del CSCE

Il parere emerito di Fermi semplificò moltissimo il percorso di approvazione del progetto da parte dei vari organi politici e scientifici, ma risulta sorprendente con quanta celerità questi passaggi furono realizzati. In particolare:

Otto mesi di tempo per trasformare una idea semplice, ma feconda, in un piano d'azione che richiedeva l'approvazione di tre comuni, tre province, due facoltà (Ingegneria e SMFN) e dei due organi collegiali dell'università. Lasciamo al lettore la valutazione di quanto tempo possa essere necessario per portare a compimento un'operazione analoga ai giorni d'oggi.

Ma cosa era il CSCE?

Bisogna tener presente che negli USA, in Inghilterra e in altri paesi europei erano in funzione diverse calcolatrici elettroniche, costruite sia in ambito universitario per uso interno, sia presso industrie elettroniche e quindi disponibili sul mercato. In questo panorama l'Italia era in forte ritardo, visto che non solo non era mai stata progettata e costruita una calcolatrice, ma non ve ne erano neanche in funzione! Per questo motivo fu deciso che fosse necessario uno studio preliminare per limitare i rischi legati alla mancanza di esperienze simili precedenti, istituendo il Centro Studi Calcolatrici Elettroniche con lo scopo di elaborarlo. Alla guida del Centro fu messo un Comitato Direttivo (CD) composto da un presidente, il Professor Marcello Conversi e da due membri, il Professor Alessandro Faedo (docente di Analisi Matematica) e il Professor Ugo Tiberio (docente di Radiotecnica), con sede l'Istituto di Fisica in P.za Torricelli.

Il problema successivo da risolvere fu quello di individuare le persone che fossero all'altezza di elaborare un progetto di questo tipo. La soluzione a questo problema, come i fatti dimostrarono, fu vincente: si pensò di suddividere le persone incaricate alla costruzione in due gruppi, uno comprendente ingegneri interessati al campo dell'elettronica ed un secondo gruppo rappresentato da fisici (specialmente quelli teorici) e matematici. Fu Conversi a individuare un primo gruppo costituito da tre giovani fisici teorici costituito da Alfonso Caracciolo di Forino, Elio Fabri e Sergio Sibani, che si trasferirono da Roma a Pisa, dove elaborarono il richiesto progetto, con annessi piano di lavoro e piano finanziario. Al progetto collaborarono altri due ricercatori, Mario Tchou e Giuseppe Cecchini, che con i primi tre costituirono il cosiddetto Gruppo Esecutivo (GE). Caratteristica comune a queste cinque persone era l'età: tutti avevano meno di trent'anni.

Video intervista della Prof.ssa Susanna Andronico all'Ingegner Giuseppe Cecchini.
8 luglio 1997, Consorzio Pisa Ricerche, Pisa
Video intervista della Prof.ssa Susanna Andronico all'Ingegner Giuseppe Cecchini.
8 luglio 1997, Consorzio Pisa Ricerche, Pisa