La Macchina Ridotta
Nel primo periodo d'esistenza del CSCE, il lavoro fu affrontato su due diversi fronti: da una parte si ebbe lo studio delle caratteristiche logiche della macchina definitiva e la sperimentazione dei suoi principali circuiti, dall'altra ci fu la definizione del progetto e la realizzazione del suo prototipo, che fu battezzato con il nome di Macchina Ridotta (MR). In realtà la macchina ridotta fu concepita come parte integrante della CEP, che ereditò dal suo prototipo circa la metà delle sue parti componenti e, anche se era una macchina dalle caratteristiche semplici e limitate, fu sorprendete come potesse risolvere problemi di una certa complessità.
Ma quali erano i problemi che venivano sottoposti alle calcolatrici elettroniche di quei tempi?
Le calcolatrici scientifiche, come la MR e la CEP, erano progettate per avere elevate prestazioni di calcolo, dando meno rilievo alle componenti di input-output, questo perché a fronte di diverse ore macchina, il risultato dei problemi che venivano trattati era una equazione o un numero.
La MR fu completata a metà del 1957 e fino alla fine del 1958 fu utilizzata oltre ogni previsione per svolgere calcoli di vario tipo. Riportiamo di seguito alcuni titoli esemplificati di lavori svolti dalla MR, per meglio comprendere come, nella realtà, l'uso di quelle macchine era altamente specializzato:
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studio di strutture di cristalli;
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calcolo delle autofunzioni e dei livelli fondamentali di sistemi atomici;
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analisi periodale di frequenze critiche ionosferiche e correlazioni con i dati sulle attività solari.
L'ultimo dei lavori elencati fu probabilmente il più complesso tra quelli trattati dalla MR e furono necessari, per portarlo a termine, 40 giorni/uomo per scrivere il programma e 120 ore/macchina per eseguirlo.
Presso il Dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa è in corso un interessante progetto per il recupero della storia e della tecnologia della Macchina Ridotta: Hacherando la Macchina Ridotta (prima della CEP).